domenica 31 maggio 2009

Si, viaggiare

Dopo quasi tre settimane, finalmente giovedi' sono uscita da Addis. Non me ne vogliano, ma non vedevo l'ora. Con Marco ed Elisa siamo andati al lago Ziway prendendo in affitto un fuoristrada con autista-guida. In realta' era solo autista perche' non parlava una parola di inglese (e anche se, non aveva la piu' pallida idea dei posti dove stavamo andando). Probabilmente per cercare di essere gentile, o perche' cosi' lo avevano istruito, ad ogni domanda che facevamo rispondeva con "it's Ok".
-"So we are going to lake Ziway and if we'll have time to lake Langano."
-"It's Ok'
-"Have you already taken other people there?"
-"It's OK'
mmm...
- "What's your name?"
-"It's OK!
......
Ben presto abbiamo appurato che non c'era mai stato in quanto non aveva la piu' pallida idea di come arrivarci a questo lago Ziway e ha dovuto chiedere la strada 3 volte. Alla fine comunque siamo arrivati ed abbiamo preso una barca a nolo per fare la gita del lago. Dopo aver visto una chiesa, due scimmie e migliaia di uccelli a bird island, nonche' dopo aver avvistato 6 ippopotami (i "branchi di ippopotami" di cui parlava la guida sono evidentemente emigrati altrove) ci hanno riportati indietro, dove il nostro poliglotta guidatore ci attendeva pronto a riportarci a casa. Li' abbiamo avuto modo di apprezzare il suo limitato fraseggio. Al nostro: "So now we are going to lake Langano" per quanto perplesso per l'ora, non ha saputo dire altro che "it's OK".
La 'tazza da te' piu' grande del mondo' sembra sporco da far paura, tanto le sue acque sono tra il marrone e l'arancione, ma e' in realta' l'unico posto sicuro dove un etiope puo' fare il bagno senza beccarsi qualche malattia strana (rischio che tra l'altro sembra non preoccuparli piu' di tanto, a giudicare dalla frequenza con cui li ho visti bagnarsi nelle fogne cittadine o lavarsi nelle pozzanghere).
Guidare dopo le 7 in Etiopia e' per pochi intrepidi. Per centinaia di chilometri non c'e' un lampione, o un centro abitato che possa in qualche modo fare un po' di luce. Le uniche luci sono i fari dei camion che spesso e volentieri guidano nel senso opposto di marcia. A questo aggiungi pedoni, vacche, pecore, biciclette e carretti trainati dagli asini che se ne vanno tranquilli senza ovviamente il minimo segnale luminoso e attraversano la strada con spiccato istinto suicida.

venerdì 22 maggio 2009

Injera

L'injera fa schifo. Ora che l'ho assaggiata posso dirlo, anche se in realta' basterebbe guardarla per capire che proprio una squisitezza non dovrebbe essere. Ma siccome l'apparenza inganna, e non bisogna mai giudicare senza conoscere, mi sono detta che prima di emettere una sentenza, l'avrei provata. Tanto piu' che la lonely planet ne decantava le lodi, definendola ottima per accompagnare ogni piatto e "leggermente amara". Non e' 'leggermente amara". E' rancida. Questa specie di pancake color grigio topo (ma, a quanto dicono, ne esistono diverse gradazioni - mi asterro' da ulteriori verifiche) umido e alto circa mezzzo cm, puzza come se fosse andata a male dalla caduta del Dergue e al gusto e' ancora peggio. Mai mangiato niente del genere in vita mia, neanche la pastasciutta di due giorni prima lasciata nell'acqua di cottura condita con sugo pronto arancio fosforescente che mi hanno propinato a Dublino era paragonabile.
Sono contenta che almeno l'injera che avevo appena acquistato (tra l'altro confezione famiglia da mezzo chilo, l'unica disponibile) ha sfamato un poveraccio per strada, che ha dimostrato di gradirla eccome. Come mi e' stato detto poi, "Non e' per delicati palati occidentali, l'injera".
Sempre in tema di cibo, mi stupisce come in questo paese non producano nulla: biscotti yemeniti e degli emirati arabi, latte e yogurtegiziano, tonno di singapore, non hanno proprio niente di loro. Certo, se e' tutto come l'injera, posso anche capire che preferiscano importarla la roba. A proposito, il latte in cartone non so perche', e' acqua e latte in polvere. ecco perche' costa cosi' caro. Ma non si fa prima a mungere la mucca e basta?

lunedì 18 maggio 2009

nightlife

Giovedi' e venerdi' sera sono uscita, per godermi un po' la vita notturna di Addis. Che, ad essere sincera, mi ha stupito positivamente. Non che io abbia fatto chissa' che, pero' come primo assaggio non e' stato male. La prima sera siamo andate in un pub francese, un po' angusto e tetro da fuori, stile bettola cubana, ma dentro la musica era carina (un mix di locale e occidentale, mi hanno tirato fuori anche i daft punk!)per quanto altissima, impossibile instaurare una conversazione, tanto che mezz'ora dopo eravamo tutti fuori. La cosa fantastica e' che qui nei locali sono ammessi fumatori e cani.
Venerdi' c'era la festa di saluto di una ragazza italiana che ha lavorato qui per oltre un anno, e ora se ne torna a casa. Location: una specie di discopub, sempre francese, che fa molto localino sulla spaggia della riviera romagnola, a parte l'alta percentuale di persone di colore che lo popolano. E' carino, con i tavolini all'aperto ed un sentiero d'ingresso con luci colorate, che porta alla 'pista da ballo' vera e propria, che tempo dieci minuti, visto il diluvio, si e' riempita di gente. Grazie al contributo del dj (italiano!) sembrava davvero di stare a casa, la musica era stile vanilla vecchi tempi.
P.s.: in realta' la cosa piu' straordinaria delle serate e' stato il rientro a casa. Dei pochi lampioni che ci sono ad Addis, ne funzionera' uno in tutta la citta'. Buio totale, non si vedeva ad un metro. E il taxi su cui ero aveva un solo fanale, e solo la luce di posizione!Nel tragitto (breve) dal locale a casa mia mi saranno venuti tre infarti ad ogni incrocio, poi ho deciso che era meglio rassegnarmi, visto che andare a piedi non era certo un'alternativa migliore:)

venerdì 15 maggio 2009

E fu cosi'...

...che la stagione delle piogge arrivo' con un mese di anticipo. A parte due giorni di caldo e sole spaccapietre, da lunedi' ha iniziato a piovere, qualche acquazzone tutto sommato non troppo inopportuno, di notte. Ora, e' da ieri sera che piove, e non accenna a smettere. E le chiamano " Le piccole piogge di maggio". Non oso pensare quelle "interminabili" come saranno...

mercoledì 13 maggio 2009

razionamento

Ho cominciato a lavorare, ma non e' questa la novita piu' importante. O forse si, ma ne parleremo domani. Ieri mattina, nel Bed & breakfast in cui dormivo (in realta' poco bed che e' sfondato e per nulla breakfast, visto che non ce n'e' traccia) e' andata via la luce. Una cosa momentanea, mi illudevo. E invece torno la sera, e l'ingresso, di per se' abbastanza angusto dato lo spazio ristretto, era illuminato da candele. candele in corridoio ( 3,5 m di corridoio), candele persino in bagno. Al di la' dell'atmosfera vagamente cimiteriale o da veglia pasquale (che piu' o meno), ho raggiunto la mia camera(uno sgabuzzino di 2m x 2). Dove di candele, si capisce, neanche l'ombra. E mi sta bene. meglio il buoi totale che la camera in fiamme. Considerando che avevo anche il telefono scarico e senza elettricita' ovviametne non lo potevo ricaricare, che dovevo uscire ma tanto bene alle 8 e' venuto giu' il diluvio universale, direi che posso ufficialmente dire di aver passato serate migliori.
Ma il bello e' sabato si ripete. Ho felicemente appreso infatti che ogni quattro giorni, qui, staccano la corrente per tutto il giorno. Nel senso, ogni giorno da una parte, per cui ogni quattro giorni tocca a te. Welcome to Africa:)

domenica 10 maggio 2009

Be carefull from those two...

Etiopi, gente cordiale, dicevamo. Anche stamattina mentre camminavo tranquillamente per Bole Road, mi si e' avvicinato un tizio, e appena scoperto che ero italiana, apriti cielo! "I am from Asmara, little Rome, you colonized us, do you remember ? (ma mi hai scambiato per matusalemme?)Fantastic!Love u, love italy"...e via dicendo. Devo ammettere la prima persona che ho mai sentitocontenta di essere stato colonizzato. E poi non si staccava piu'. Come quello di ieri. Ok, sei molto simpatico, grazie della compagnia, ma possibile che non hai niente di meglio da fare? Adesso penserete che io sia scortese. A parte un minimo di diffidenza, e' che dopo un po' vorrei sentirmi libera di farmi i miei giri, senza inviti da declinare o peggio ancora sentirmi in colpa perche' " it wasn't my way, I've done all this long road for you". Ma chi te l'ha chiesto, direi io. Pero' non mi lamento. Magari anche noi italiani fossero ospitali con gli stranieri.
il problema e' che tutta questa gentilizza ti abitua male. MEzz'ora dopo aver lasciato il tizio di cui sopra, mi si avvicinano due, stessa trafila "da dove vieni?Italia?fantastic!"...poi, vieni a prendere qualcosa dai, qui. declina 1, 2 volte, alla terza accetti, per non sembrare maleducata. Tanto piu' che un succo me lo facevo volentieri, ed era un luogo con altre persone. neanche il tempo di ordinare ("che succhi avete? banana, mango, ananas, papaya..ok prendo la banana! Eh no, niente banana. vada per l'ananas allora. No, sorry , niente ananas. Insomma che succhi avete? di solito banana, mango, ananas, papaya..Si ma oggi? mango. E vado per il mango!") che un'altra cameriera mi lascia un bigliettino, mandato da due ragazzi occidentali, con scritto "be carefull from those two. Thieves" . Figo! a quel punto fingo improvviso mal di testa (ma non si usava per un'altra cosa in genere?) e prendo l'uscita...ovviamente questi si alzano e vanno a litigare con i miei angeli custodi, mentre io mi defilo. Se fossero ladri davvero, non lo so, pero' in certi casi meglio non approfondire.
Ps: stamattina ho capito perche' la guest house fornisce pratiche ciabatte di gomma. Numero scarafaggi trovati tra camera e bagno:3. numero scarafaggi uccisi:2. Il terzo, quello del bagno, e' sopravvissuto perche' avevo solo le mie scarpe a portata di mano.

sabato 9 maggio 2009

arrive at Addis Abeba

Eccomi qui, to get my first taste of Africa. La prima impressione di Addis?caotica, piena di gente, caldissimo. E non posso neanche lamentarmi, visto che temo lo rimpiangero' quando arriveranno i monsoni. Gli Etiopici a primo acchitto sono cordiali e aperti, a parte quando alzano un po' troppo il gomito o si chiede gentilmente loro di cambiare posto in aereo che stanno occupando il tuo . Detto questo, mi sento osservata ad ogni pass, e mi pare normale, sono cosi' diversa da loro. Ma non in modo minaccioso. Finora ho conosciuto due persone gentilissime, e oneste, almeno a prima vista. Ho cambiato un po' di soldi, ottenuto il numero di un tassista fidato. Ho trovato anche una guest house dignitosa, per cui direi che le necessita' immediate sono state piu' che soddisfatte.
Unico problema, per ora: internet e' lentissimo. E la mia pazienza limitata. Sono in Africa, non posso perdere un pomeriggio intero ad aprile la mia posta elettronica, non trovate? Meglio mettere fuori il naso e vedere che succede...