giovedì 30 luglio 2009

Muoversi ad Addis Abeba -part 1

Addis Abeba e', come tante capitali del terzo mondo, caotica e disordinata. Piu' di altre, e' anche tremendamente inquinata e trafficata. Spostarsi in giro per la citta' non e' sempre facile, ma puo' essere divertente, se si impara a prenderla con lo spirito giusto e a non temere i ritardi.
Il mezzo piu' ovvio, non disponendo della macchina, sono i taxi. Ad Addis ci sono due tipi di taxi: quelli privati e quelli collettivi. In realta' quelli che loro chiamano taxi collettivi non sono altro che dei minibus bianchi e blu che a tutte le ore del giorno scorrazzano a decine per le vie della citta'. Sono il mezzo del faranji squattrinato, ovvero il mio mezzo:) In teoria ci sono disseminate qua e la' delle fermate ben precise, ma non aspettatevi delle indicazioni particolari: ogni volta che che vedrete delle persone ferme sul marciapiede, possibilmente vicino ad un lampione, i casi sono due: o sono battone, o quella e' uan fermata. E la seconda e' molto piu' facile della prima, avendo io visto in quasi tre mesi solo due prostitute. A quel punto voi che fate? vi mettete in fila e pensate che appena arrivera' il baracchino potrete salire. Poveri illusi!Prendere il bus e' una vera e propria lotta senza esclusione di colpi ( o meglio gomitate) all'insegna del mors tua vita mea, soprattutto se piove. La domanda e' infatti molto piu' alta della seppur numerosa offerta e gli etiopi paiono ignorare il concetto di fila. Appena si intravede un baracchino parte l'assalto, con gli astanti che corrono su e giu' per cercare di indovinare dove si fermera' e guadagnarsi un posto in prima fila. Ma qui e' la parte divertente: chi piu' sgomita, in genere, ha la meglio e sale. In genere se sei da solo, riesci a salire su quasi tutti i mezzi, il guaio e' se viaggi in tre o quattro,li' e' veramente arduo che il bigliettaio ti faccia salire. Anche perche' gia' sono di solito superaffollati e capita di sedersi sopra altre persone, con il gomito di uno nell'occhio e l'ascella di un altro proprio ad altezza naso. Ma anche qui sta il bello. Adesso parliamo del bigliettaio. In realta' trattasi un tizio che mentre il baracchino si avvicina alla fermata inizia ad urlare con tono cantilenante (tipo Mexico-stadium-Mexico, stadium-Mexico-Mexico) le destinazioni. Sembra facile, ma non sempre lo e'. A volte gia' prendere il minibus giusto e' degno di un premio. Il tizio in questione raccoglie anche i soldi e a seconda del tragitto che devi fare (e non credete sia semplice fargli capire a quale fermata vuoi scendere) ti fa pagare un corrispettivo che va da 0.80 a 1,55-2 birr.(1Euro= 18 birr) Dicevamo: i taxi dei poveri.

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